Vicolo degli ”acquavitari”
Nei pressi di via S. Agostino; qui i venditori di acquavite e acqua “agghiacciata” e anice svolgevano la loro attività e vi avevano fondato una piccola chiesa, la Madonna delle Grazie.
Strade degli “arripizzaturi” (di scarpe)
Una oggi è via dei Cassari; vi si era insediata una piccola colonia di calabresi che svolgevano l’attività di rappezzare le scarpe. La via fu pure chiamata dei “Calabresi”, degli “Scarpara” e degli “Scarparelli”.
Un’altra è via degli “Scarparelli” ed è posta tra la Via dei Benfratelli e la Rua Formaggi nel rione dell’Albergheria; qui si trovavano venditori di scarpe vecchie rattoppate che venivano chiamati, come dispregiativo, “scarpareddi” .
Strade degli “Argentieri”, “Orafi” e “Ambrai”
Argentieri e Orafi si stabilirono in quella che fu chiamata via dell’Argenteria Vecchia, che ancora oggi vi ospita alcune botteghe e in via Materassai, fra piazza del Garraffello e via Argenteria Vecchia.
A cavallo fra il XVIII ed il XIX secolo un gruppo di loro aprì alcune botteghe in quella che oggi è via dell’Argenteria Nuova ma che nel tempo ha assunti diverse denominazioni (via dei Catalani, via dei Pianellai, via del Garraffo, via Pannieri e via della Loggia).
Gli ambrai si stabilirono, invece, in via Ambra che prese da loro il proprio nome.
Strada dei “Barbieri”
Via dei barbieri, oggi via dei Cassari, era il luogo ove, attorno al XV secolo, di stabilirono i primi acconciatori di capelli. La zona, compresa tra il porto e le logge dei mercanti, era situata nei pressi dell’antico cantiere navale arabo, il Tarzanà.
Contrada dei “Coppolari”
Svolgevano la loro attività nei pressi di Porta Patitelli. Successivamente alcuni di loro aprirono la loro attività anche nell’attuale via della Loggia.
Cortile dei “Fabbricanti di Bisacce”
Si trova vicino piazza del Ponticello ed ospitava le botteghe di alcuni artigiani che confezionavano bisacce per animali da soma.
Strada dei “Biscottai”
Ancora oggi si trova nel quartiere dell’Albergheria con il nome di via dei Biscottai; il nome, come ovvio deriva dal fatto che vi si trovavano i fornai che producevano biscotti.
Strada dei “Bottonari”
Attorno al ‘700 i fabbricatori di bottoni avevano le loro botteghe nella odierna via Terra delle Mosche che allora assunse il nome di via del Bottonari. In seguito alcuni di loro si stabilirono nelle vie oggi note con i nomi di via Frangiai e vicolo Paterna. Per distingue la prima dalle ultime due, allora furono chiamate, rispettivamente, via dei Bottonari Vecchi e via dei Bottonari Nuovi.
Strada dei “Busari”
Anche questa si trova nel rione del Capo all’Albegheria ed ha assunto il nome di via dei Busari in quanto si pensa che allora vi operassero i fabbricanti di “busi” ovvero i ferri per fare le calze.
Strada dei “Cafisari”
Il vicolo dei Cafisari, anch’esso ancora oggi esistente all’Albergheria, prese questo nome perché ospitava le botteghe dei venditori di olio che usavano “u cafisu”, recipiente in lamiera zincata della capienza di quasi 16 litri .
Contrada dei “Caldomai”
Questo nome è oggi dato sia ad un vicolo che ad una piazzetta nei pressi del vecchio macello , oggi non più esistente. Vi svolgevano la propria attività i venditori di interiora di vitello “a quarumi”.
Strada dei “Calzettieri”
Nel quartiere di porta Patitelli, oggi corrisponde alla via Pannieri che, da Corso Vittorio Emanuele, porta a piazza Caracciolo nel cuore della Vucciria.
 
(1 – Continua)