La piazzetta dei “Fagiolai”

ncora esistente nei pressi di Porta S. Agata, nel quartiere dell’Albergheria, prende il nome dai numerosi venditori di verdure e legumi cotti e, soprattutto di fagioli verdi, che in questa piazzetta abitavano.

Le strade dei “Formai” e dei “Pianellari”

Un tratto dell’antica via dei Formai è ancora oggi esistente nel tratto di via Roma compreso tra corso Vittorio Emanuele e Piazza San Domenico. Prese questo nome in quanto fu sede di botteghe di artigiani che realizzavano forme in legno per scarpe.

Anticamente questa stessa strada, che prendeva il nome di Ruga Patitellorum, ospitava botteghe di artigiani che costruivano zoccoli in legno, chiamati “patiti” da cui non solo la strada ma anche la Porta di Mare (l’antica Bâb-al-Bâhr araba) nel medioevo prese il nome di Porta Patitelli che diede il nome anche all’intero quartiere.

I “curvisieri”, ovvero i calzolai, che producevano scarpe di qualità superiore agli zoccoli, operarono nelllo stesso quartiere in quella che veniva chiamata Ruga Planellariorum.

La strada dei “Frangiai”

Questi artigiani, che lavoravano frange di cotone, di seta o di lana, nel XVII secolo avevano le loro botteghe nella via, che collega via della Loggia a piazza Caracciolo,  che ancora oggi prende questo nome. Fino ai primi del Seicento questa strada veniva chiamata via dei Filandieri.

La strada dei “Gipponari”

Veniva così chiamato uno dei due lati di via Chiavettieri che ospitava, nel XVII secolo, le botteghe dei sarti che confezionavano un particolare tipo di giubbotto.

Il cortile del “Giunco”

Non più esistente, in quanto distrutto insieme al rione S. Giuseppe per la costruzione del Teatro Massimo, prendeva questo nome per la presenza di un magazzino dove si vendeva il giunco usato per fare sporte e ceste .

La strada dei “Guarnamentari”

Nei primi anni del 1600 gli artigiani che lavoravano e vendevano finimenti per cavalli, carrozze e carretti, detti “guarnamentari”, avevano le loro botteghe nel tratto di via Alessandro Paternostro nel tratto compreso tra piazza S. Francesco d’Assisi e corso Vittorio Emanuele.

La strada dei “Fabbricanti di Lampioncini”

Ancora oggi detta vicolo Lampionelli, traversa di via Divisi, ospitava le botteghe di alcuni artigiani che fabbricavano piccole lanterne in latta dette, appunto, “lampionelli”.

La strada dei “Portatori di Lettighe”

I conduttori di lettighe, detti “lettighieri”, abitavano nell’odierna via dei Lettighieri alle Mura dell’Itria, in parte ancora esistente nel mandamento Castellammare.

La strada dei “Librai”

Nel XVI e XVII secolo i commercianti di libri, quasi tutti di origine pisana, esercitavano il loro commercio nell’attuale via della Loggia, allora chiamata “ruga de Pisis”, “ruga Pisanorum”, “via dei Pisani”, “strada di Pisa” o “via delli Librara”.

Successivamente essi estesero la loro attività anche nel tratto iniziale di via Alessandro Paternostro.

Nell’Ottocento, però, le librerie della città si concentrarono, essenzialmente, lungo la via Toledo.